lunedì 15 aprile 2013

giochiamo a fare i diplomatici??

 Ladies and Gents, 
con grande piacere ospitiamo Daaaaaaaaaniela per condividere un'esperienza unica.
Date una letta qua....

 

Ciao! Mi chiamo Daniela e studio Giurisprudenza a Pisa. Vorrei raccontarvi un po' la mia esperienza al MUN. Giusto! Cosa è un MUN? Si tratta del Model United Nations, la simulazione ONU rivolta a tutti gli studenti del mondo che si svolge ogni anno nelle cittá piú importanti, sedi degli organi delle Nazioni Unite.
Personalmente ho partecipato al NMUN, la simulazione di New York e al RomeMUN, tenutosi evidentemente a Roma. Due città fulcro dell'attività dell'Organizzazione: a New York, come sapete, c'è la sede dell'Onu nel famosissimo Palazzo di vetro, il UN Plaza, mentre a Roma quella ufficiale della FAO, la Food and Agriculture Organization. Perché giochiamo a fare i diplomatici? Per circa un mese, tra Roma e New York,  ho "giocato" a interpretare  il ruolo della diplomatica, o meglio della rappresentante presso l' ONU di uno dei suoi stati membri. 


A Roma ho rappresentato il Cile presso l'UNESCO, uno stato che ho imparato a conoscere e che per un periodo è diventato il mio stato di appartenenza. Ho conosciuto la sua storia, cultura, politica e geografia. Allo stesso modo a New York, il South Sudan é diventato il mio stato di appartenenza. Pensare che prima del Mun non conoscevo questo piccolo staterello nato solo poco più di due anni fa dopo una lunga guerra civile e lotta per l'indipendenza dal Sudan. Devo ammettere che la difficoltà più grande è stata ahimè il farmi capire in inglese, nonostante la discreta conoscenza della lingua; avere a che fare con ragazzi madrelingua e parlare con loro tutti i giorni su temi seri, mi ha messo a dura prova, anche se non é andata male, anzi, un incentivo per spronarmi a migliorare.

  A prescindere dal gap linguistico, ora che sono tornata alla vita di tutti i giorni mi rendo conto che è stata la più bella esperienza che finora ho vissuto. Ho conosciuto ragazzi, giovani studenti come me, che mi hanno arricchito con i loro racconti dei loro paesi di origine, delle loro esperienze scolastiche, della loro cultura. Mi è capitato di parlare del problema dell'educazione primaria con ragazzi che rappresentavano gli Stati Uniti e che in realtà venivano da paesi molto poveri, come il Ghana; mi è capitato di cercare di imparare l'arabo da un gruppo di ragazzi egiziani e cercare di insegnare loro un po' di italiano...devo ammettere che per loro era più semplice, ma ora posso dire come ci si saluta in arabo! Mi è capitato di trovarmi con ragazzi pakistani, indiani, americani, africani, giapponesi, francesi, polacchi a parlare del conflitto tra Israele e la Palestina e cercare di trovare una soluzione ad un conflitto che ormai dura da più di 60 anni. 
Insomma ora mi rendo conto che quel mese mi hanno fatto da scuola e se all'inizio ero molto spaventata perché non sapevo cosa realmente mi aspettasse, ora quando racconto la mia esperienza mi luccicano sempre gli occhi...no, non é un eccesso di emozioni, ma la consapevolezza che ho fatto qualcosa che mi ha fatto capire cosa vorrei fare da grande. Chissà che tra qualche anno non mi ritroverò qui a scrivere del mio vero lavoro all'Onu, in qualità di rappresentante del mio paese.

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