E' poliedrico, multicromatico, malleabile e plasmabile, come l'arte che esce dalle sue matite,penne e pennelli.
Dategli una matita ed un supporto (qualsiasi cosa andrà bene, anche un semplice tovagliolino) e vi disegnerà un mondo.
Lui è Beppe Viello, artista geniale.
Appassionato di fumetto, ritrattista spettacolare, vi parla oggi di uno stile "geometricolatista", nato da una ratatouille artistica unica ed una curiosa storia a colorire il tutto.
Dategli una matita ed un supporto (qualsiasi cosa andrà bene, anche un semplice tovagliolino) e vi disegnerà un mondo.
Lui è Beppe Viello, artista geniale.
Appassionato di fumetto, ritrattista spettacolare, vi parla oggi di uno stile "geometricolatista", nato da una ratatouille artistica unica ed una curiosa storia a colorire il tutto.
I lavori astratti
“geometricolatisti” sono il punto di arrivo di un’evoluzione naturale propria
di ogni artista o artigiano, dai disegnatori ai pittori,dai mobilieri agli
scultori.
Dopo anni di lavoro il tratto
(nel caso di pittori e disegnatori) si affina e si semplifica fino ad arrivare
all’astratto.
Beppe ha sempre amato in
modo uguale sia l’iperrealismo, che uso per le illustrazioni e la grafica, che
il tratto astratto ispirato a Mondrian. Bisogna precisare in questo contesto
che la realizzazione dell’arte astratta, se non supportata da serio studio è
(anche se sembrerebbe il contrario) più difficile della pittura tradizionale
perché necessita di una evoluzione costante.
Per quanto lo riguarda i lavori
astratti geometricolatisti conservano comunque una parvenza di costruzione
grafica e di composizione che li avvicina in modo molto lato alle composizioni
tradizionali semplicemente sublimate in forme semplici, ma pur sempre composte
e costruite a tavolino. Le uniche cose gestuali e “casuali” sui dipinti sono le colate o spruzzi di colore che
attraversano e coprono le composizioni e servono a dare loro dinamicità.
Le varie composizioni richiamano oggetti e paesaggi o semplici costruzioni
geometriche che vengono stravolte e riarmonizzate grazie all'uso dei colori che vanno a creare un’armonia compositiva.
I quadri nascono da schizzi in
bianco e nero a matita, come delle grafiche.
E poi...
Capita che in una collettiva di artisti servano dei quadri astratti ..ed ecco i geometricolatismi..
Capita che in una collettiva di artisti servano dei quadri astratti.. meglio se di un'artista straniero..ed ecco la geniale (of course) trovata.
Il nome Eppebo Lleiv Dragomiroff
è frutto di uno scherzo perpetrato durante la prima esposizione in collettiva dei
quadri astratti di Beppe, serviva infatti un pittore straniero e astratto.
Eppebo Lleiv è chiaramente il mio
nome al contrario (Beppe Viello), mentre Dragomiroff deriva da un personaggio
di un film giallo di Agatha Christie di cui avevo scoperto l’assassino prima di
Hercule Poirot (alcuni amici chiamano Beppe, Dragomiroff, da allora).
Interessante la reazione del pubblico durante quell'occasione.... il tocco " esotico" (nel suo significato storico\letterario) ha sicuramente contribuito alla visibilità dell'artista.
..... curiosate tra i lavori di Beppe collegandovi a questo link...
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