Intw a Kicco Cracking!
Il gruppo Cracking Art è ormai decisamente noto ma torniamo un po’ indietro...Come,quando, dove e soprattutto perchè avete deciso di formarvi...
Il gruppo è nato ufficialmente nel 1993, nonostante
la gestazione durasse da qualche tempo. Unire in una filosofia comune
personalità artistiche ed umane differenti non è semplice. Il collante è stato la
conoscenza reciproca e la condivisione del desiderio di creare un qualcosa di
nuovo. Biella è stato il fulcro geografico, grazie alla presenza della fabbrica
L.A.P. (Lavorazione Articoli Plastici), ma il gruppo ha da sempre espresso
realtà differenti, avendo tra i fondatori un artista di origine francese, uno
belga e un bergamasco. La scelta di presentarci come gruppo è stata quasi un
gesto filosofico: di fronte ad una società contemporanea sempre più
individualistica, l’idea dell’agire comune voleva differenziare già in partenza
il nostro operare. L’artista è notoriamente individualista. Rinunciare ad una
buona parte di egocentrismo per mettersi a disposizione di altri è stato un
atto di cui andiamo molto fieri.
- Perchè realizzate solo animali e perchè così colorati....
La filosofia Cracking si fonda sull’indagine
artistica tra vita naturale ed artificiale, sul progressivo allontanamento dell’uomo
dalle leggi della natura per seguire le leggi di civiltà che lui stesso si è
dato. Immediato è il riferimento agli animali, categoria di cui l’uomo stesso
fa parte. Esso però si è volontariamente allontanato dalla natura. Noi creiamo
un bestiario artificiale per popolare questo nuovo mondo e rendere concreta una
realtà di cui forse non ci siamo ancora resi completamente conto. Trovarsi di
fronte ad una enorme chiocciola fucsia potrebbe indurre ad interrogarsi sulla
direzione dell’ evoluzione, creando così un paradosso:
"Forse lui va da dove sei venuto tu e tu
vai da dove viene lui" direbbe Cocteau.
I colori, sgargianti ed
innaturali, sono una diretta derivazione del concetto precedente. Creare un
forte contrasto e immagini dirompenti. Noi in fondo siamo degli street artists in 3D, amiamo portare il
colore dove non c’è.
- Il nome rivela un po’ della vostra filosofia, ma quale messaggio
volete lanciare??
L’origine del significato di Cracking Art viene da un procedimento
dell’industria petrolchimica: il cracking catalitico è una lavorazione in cui
le molecole del petrolio sono spezzate per diventare prodotti di sintesi. E’ il
momento in cui la natura s’interrompe per diventare artificio. Un momento
metaforicamente drammatico e grandioso: si rompe definitivamente con il passato
(milioni di anni di sedimentazione organica) e si rinasce prodotto di consumo.
Il primo messaggio è un invito alla riflessione su questo tema.
Inoltre ogni animale-scultura Cracking nasce
con l’intento di essere portatore di un messaggio specifico.
Il suricato, ad esempio: piccolo mammifero che
vive in zone aride e ostili e sopravvive solo grazie alla reciproca
collaborazione, ci può far capire come sia importante avere cura l’uno dell’altro.
La chiocciola, che con la sua lenta marcia,
porta con sé la sua casa, lascia al suo passaggio una bava che ha effetti
rigeneranti. Questo ci ricorda che il passaggio in questo mondo deve essere
impostato al rispetto e al miglioramento di ciò che troviamo sul nostro
cammino.
Il movimento Cracking
promuove un’ azione continua di invasioni artistiche, non convenzionate con le
consorterie dominanti del mercato dell’arte, in luoghi non convenzionali,
promosse da liberi sostenitori. Segna il passaggio dall’arte nota alla nuova
arte ignota, dal pregiudizio alla conoscenza, dal mercato chiuso al nuovo mercato aperto, dal pubblico delle elite al più vasto pubblico diffuso.
- La vostra è un'arte eco, utilizzate infatti plastica riciclata,
perché la scelta di questo materiale.
Nel 1993 il tema del riciclo non era popolare
come oggi.
Utilizzando un materiale così controverso, ci
siamo posti la questione eco-ambientale.
Ogni nostro intervento era legato alla
diffusione di un messaggio di corretto recupero dei materiali. Noi stessi, a fine installazione,
recuperiamo e ricicliamo le sculture per produrre nuovi oggetti.
Abbiamo utilizzato e continuiamo a utilizzare
anche plastiche nuove, non da riciclo.
Non abbiamo nulla contro la plastica, anzi, la
amiamo e la consideriamo un materiale prezioso come l’oro e vorremmo che questa idea fosse condivisa
da tutti. Se ci si rende conto della preziosità del materiale, non viene voglia
di buttarlo.
- Siete
ideatori e "forgiatori"? avete un laboratorio ???
Abbiamo una fabbrica. Le nostre sculture sono realizzate
con tecniche industriali, cosa che ci permette di realizzare le grandi
invasioni. Noi realizziamo il prototipo della scultura e poi realizziamo uno
stampo in alluminio, che permette la produzione in grandi quantità. Ed anche in
questo vogliamo fare la differenza: edizioni limitate di oggetti che potrebbero
essere prodotti in milioni di esemplari. Perché produrre va bene, ma
sovraprodurre è dannoso per tutti.
-Incursioni a breve?
La
prossima installazione sarà ad Ottobre, ed è per noi eccitante e suggestiva. Collocheremo
una cinquantina di chiocciole sulle terrazze del Duomo di Milano. Sarà una
favolosa opportunità per confrontarci con la storia, non solo dell’arte, ma
anche della città nel suo simbolo più sacro e conosciuto. E’ una iniziativa
nata in collaborazione con la Veneranda Fabbrica del Duomo per porre l’attenzione
sulla necessità di restauro che le guglie del Duomo meriterebbero. Le
chiocciole in plastica rigenerata azzurra, verranno vendute e tutto il ricavato
andrà devoluto in favore dei restauri. Come dicevamo prima, il passaggio della
chiocciola porta benefici rigeneranti.
Visitate…. Seguite la scia…. !!
Ahahaha grande Mary che trova sempre cose interessanti.... si, mi piace..... peccato che noi nn produciamo oggetti nuovi.....!!!!! Micky
RispondiEliminabeh.. potrebbe essere lo spunto per qualche idea!!
RispondiElimina