mercoledì 5 giugno 2013

Mia zia vende frutta, Mio zio ripara scarpe. In Thailandia siamo tutti parenti.



                                                                                                  di Federica Maccari

Soli al mondo? andiamo a cercar parenti.
Ma andiamo con ordine. E proviamo a chiarire le idee con un esempio.
Premessa: un po’ di glossario italo-thai.
PAROLA
TRADUZIONE
PRONUNCIA
Fratello
Chai
dove “ch” va letto con un suono dolce
Sorella
Sao


Ci sono io. e ipoteticamente ho un fratello e una sorella. Il fratello, più grande, lo chiamero’ “P”
*dove pero’ il suono della “i” è un suono lungo... tipo in “pii, per cui potrò chiamare mio fratello
più grande “P chai”. La sorella, più piccola, la chiamero’ “Nong” per cui “Nong sao”. E se fosse il
contrario avrei una sorellona che chiamerei “P sao” e un fratellino che chiamerei “Nong chai”. I
termini “fratello” e “sorella” pero’ si possono benissimo omettere e ci si puo’ limitare a chiamarli
semplicemente “P” e “Nong”.
“P” e “Nong” sono gli stessi appellativi con cui si chiamano le altre persone: i colleghi di lavoro,
gli amici, anche solo i camerieri del bar dove ti fermi saltuariamente. Non importa che tu li
conosca o meno, puoi indistintamente chiamarli “P” o “Nong” a seconda di quanti anni pensi che
abbiano in confronto a te: quelli più vecchi “P” e quelli più giovani “Nong”.

 
Ma torniamo alla famiglia di poco fa. Ci siamo io e i miei fratelli/sorelle. E poi ci sono mia madre
e mio padre.  Mia madre e mio padre avranno dei fratelli o delle sorelle, miei zii e zie. In
thailandese bisogna però fare un’ulteriore distinzione: se il fratello, o la sorella, sono più vecchi dei
miei genitori verranno chiamati con un determinato appellativo, se più giovani con un altro.
Se avessi uno zio più vecchio di mia madre e di mio padre, lo chiamero’ “Lung”, se fosse invece
una zia “Pa”. Invece i fratelli e sorelle più piccoli dei  genitori li posso chiamare indistintamente 
“Na”. Persone invece  esterne alla mia famiglia, ma nella fascia d’età dei miei genitori saranno
chiamati “Lung” “Pa” o “Na”. 
Pausa…. (riprendete fiato)
La signora che mi vende la frutta al mercato non sarà mia sorella maggiore, ma potrà essere o la
mia zia “vecchia” (Pa) o la mia zia “giovane” (Na).  Ma se la signora in questione fosse molto
avanti con gli anni, tanto da poter essere mia nonna, potro’ chiamarla direttamente “Giai"
ovvero come se fosse la mia vera nonna. E la stessa cosa se fosse un uomo. 

       (zio più giovane di mia madre)
Tutti questi appellativi possono essere usati singolarmente o anteposti  al soprannome
della persona a cui ci riferiamo. 
 (zio più vecchio di mia madre)
Perché parlo di soprannomi ? perché in Thailandia (come se non bastasse) tutti ne hanno uno.
Anche in italia, direte. Certo, vero. 
I Don Peppino o' sciupafemmine esistono anche da voi. 
Qui però il nome di battesimo compare SOLO nei documenti.
Mai usato tra amici, il nome compare solo in occasioni formali come, ad esempio, una riunione
di lavoro. Capita dunque spesso di lavorare gomito a gomito con colleghi di cui si scoprirà il
“nome all’anagrafe” solo mesi più tardi. (Eden per rifugiati sotto falso nome, no?).
Se in Italia ci si arrovella sulla formalità e su se e quando sia il caso di preferire il “Lei”
diversamente dal “tu” per non mancare di rispetto ad un adulto, qui ci si chiede …. “ sarà più
giovane di me, di mia madre?”  E così via…. Guai a chiamare una più piccola di te “sorellona”, le
ragazze sono permalose anche in Asia. Se porti male la tua età sei nei pasticci.
(Nota provocatoria di Wandering) Come la mettiamo col botox? 
Forse, la moda della gomma
non ha ancora invaso a tappeto il Sol levante… 


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