Uscire e decidere, di punto in bianco, di visitare l'Ara Pacis prima di rincasare è un privilegio.
l'Ara Pacis Augustae è davvero un luogo di pace.
Ha l'aspetto di un souvenir per giganti, un'opera d'arte in un box di vetro.
Entrando si respira leggerezza, serenità, silenzio, bellezza, luce.
Ti siedi e subito ti accorgi di essere un osservatore osservato....le grandi vetrate ti separano dalla frenesia e dalle luci della città, che là fuori corre e scalpita, verso l'agognato week end.
ciò che succede.
Tutti corrono, hanno fretta di andare, di parlare, di vivere; mentre comprano pensano a come si libereranno dell'oggetto appena acquistato...sono tutti iperproiettati nel futuro, incapaci di ascoltare i propri pensieri, fino a perdere la percezione del presente, dell'hic et nunc.
Mentre rimani assorto, un'insegna ti indica che al piano inferiore c'è una mostra da vedere.
E' lui, Vittorio, italiano d'altri tempi, maestro del neorealismo. Lui che ha raccontato l'Italia, lui che "sapeva far recitare anche i sassi"....
Manifesti, spezzoni di film, abiti di scena e colonne sonore che raccontano di noi, di te, ti catturano ed affascinato.... il cuore si apre e sorride.
Poi torni ad osservare là fuori...ti chiedi cosa siamo e dove stiamo andando e, quando esci da questo luogo, monumento alla bellezza, ovattato e protetto e, ti senti più legato ai carteggi appesi ad una parete piuttosto che al passante cui hai appena ceduto il passo... e un pò ti intristisci....
Rifugiarsi nel passato è una fuga inutile..
Poi ripensi all'eleganza, al sorriso e alla nobiltà del grande de Sica e ti accorgi che anche tu sai ridere e sorridere...
A volte la soluzione è in tasca ....e non è un 'American Express...
la risata cura tutte le malattie.
Per ricaricare le batterie dell'anima..... visita l'Ara Pacis.
http://www.arapacis.it/mostre_ed_eventi/mostre/tutti_de_sica
l'Ara Pacis Augustae è davvero un luogo di pace.
Ha l'aspetto di un souvenir per giganti, un'opera d'arte in un box di vetro.
Entrando si respira leggerezza, serenità, silenzio, bellezza, luce.
Ti siedi e subito ti accorgi di essere un osservatore osservato....le grandi vetrate ti separano dalla frenesia e dalle luci della città, che là fuori corre e scalpita, verso l'agognato week end.
ciò che succede.
Tutti corrono, hanno fretta di andare, di parlare, di vivere; mentre comprano pensano a come si libereranno dell'oggetto appena acquistato...sono tutti iperproiettati nel futuro, incapaci di ascoltare i propri pensieri, fino a perdere la percezione del presente, dell'hic et nunc.
Mentre rimani assorto, un'insegna ti indica che al piano inferiore c'è una mostra da vedere.
E' lui, Vittorio, italiano d'altri tempi, maestro del neorealismo. Lui che ha raccontato l'Italia, lui che "sapeva far recitare anche i sassi"....
Manifesti, spezzoni di film, abiti di scena e colonne sonore che raccontano di noi, di te, ti catturano ed affascinato.... il cuore si apre e sorride.
Poi torni ad osservare là fuori...ti chiedi cosa siamo e dove stiamo andando e, quando esci da questo luogo, monumento alla bellezza, ovattato e protetto e, ti senti più legato ai carteggi appesi ad una parete piuttosto che al passante cui hai appena ceduto il passo... e un pò ti intristisci....
Rifugiarsi nel passato è una fuga inutile..
Poi ripensi all'eleganza, al sorriso e alla nobiltà del grande de Sica e ti accorgi che anche tu sai ridere e sorridere...
A volte la soluzione è in tasca ....e non è un 'American Express...
la risata cura tutte le malattie.
Per ricaricare le batterie dell'anima..... visita l'Ara Pacis.
http://www.arapacis.it/mostre_ed_eventi/mostre/tutti_de_sica
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