domenica 21 ottobre 2012

cultura, qui ci serve MastroLindo!

L'italia non è un paese per giovani.                                     L'italia è il più bel paese del mondo.          
E' ora che i Baroni si facciano da parte.            VS             Le nuove generazioni non hanno ideali.
I giovani sono costretti ad andare all'estero.                     L'ignoranza dilaga in maniera preoccupante.

Evvai coi soliti clichè, botta e risposta.Tutto vero, da entrambe le parti.
Ciò che lascia sconcertati è la falla visibilissima di un sistema ormai in rovina.
L'italia è un grande paese? L'Italia è un gran colabrodo!
Senza toccare la politica, prendiamo la cultura....
Tralasciando la fetta di giovani con il cervello su modalità OFF, trattiamo di quelli in modalità ON, curiosi e interessati all'arte, che passerebbero volentieri il tempo a vagabondar per mostre e musei..  Sì, se solo gli fosse concesso. Non è concepibile che il paese con il patrimonio artistico più ricco al mondo non permetta ai giovani di accedervi liberamente.
Come posso da studente pagare l'ingresso ad una mostra 12 euro? e se rientro nei 25 anni, magari ho una riduzione che mi porta a spendere tra i 7 ed i 9 euro??


I turisti vengono da tutto il mondo per apprezzare i nostri tesori e noi Italiani ci facciamo deridere e disegnare come bambocci?
Perchè in una Londra entro alla Tate, al British Museum, alla National Gallery ed in molti altri musei senza pagare un centesimo?
Questo sistema DEVE cambiare, ora.
Hegel diceva: "l'istruzione è l'arte di rendere l'uomo etico" dunque???
L'appello cade nell'universo delle risposte mai nate
Si accettano proposte concrete!!


lunedì 15 ottobre 2012

Non è la solita minestra..Vegani divertenti..e divertiti



INTW (Intervista) a Sonia Giuliodori, Direttore Editoriale della rivista....
 

..Finalmente una rivista "totally dedicated" al mondo vegan. Ce ne sono altre, è vero.
La vostra però è fresca, interessante, accattivante...

Ti ringrazio. Una conferma che abbiamo fatto centro!

-Chi c'è dietro.. chi siete e perché la scelta di una rivista in un paese dove non   si legge.

Dietro a FunnyVegan c’è una redazione di otto persone e un editore che ha avuto il coraggio e l’entusiasmo di credere in questo prodotto e finanziare l’iniziativa. FunnyVegan è la prima rivista italiana dedicata interamente al mondo vegano. Non a caso nel sottotitolo abbiamo inserito il pay-off …tutta un’altra storia per prendere le distanze dalle classiche riviste femminili in cui difficilmente troviamo argomenti trattati in chiave esclusivamente cruelty-free. 
E’ vero in Italia non eccelliamo per la lettura, ma se qualcosa interessa veramente credo che i lettori arrivano..e lo stanno dimostrando.

- perché on-line ?

Partiamo online perché ci piaceva l’idea di incentivare l’uso del digital e ridurre lo spreco di carta…ma viste le numerosissime richieste di abbonamento al cartaceo, che stanno arrivando e di distribuzione da parte di punti vendita vegan e non, non ti nascondo che un pensierino se stampare un po’ di copie lo stiamo facendo…


- come intendete promuovervi? quali strategie per uscire dai percorsi già tracciati ( manifestazioni ed eventi di settore)?

Per ora sta funzionando moltissimo il passaparola, dopo la conferenza stampa di presentazione al SANA a Bologna. Questo è un dato interessante perché ci fa capire l’interesse verso la rivista. L’editore  dispone di una mailing list di 40.000 indirizzi a cui viene inviata la rivista tramite mail. Oltre ad essere presenti ad eventi del settori a cui  come dicevi, è obbligo partecipare, abbiamo in programma fiere estere (dal prossimo anno arriverà anche la versione in inglese) e delle campagne sul web con concorsi a premi e contest che prevedono la partecipazione attiva dei lettori. Un modo nuovo per farci conoscere e coinvolgere anche i target più giovani. Faremo anche una campagna off-line tramite la distribuzione di cartoline nei punti vendita vegan in giro per l’Italia a partire dal mese prossimo.


- chi scrive sulla vostra rivista?

Una redazione composta da giornalisti che lavoravano già mediaticamente (editore della rivista) su altri progetti e altri collaboratori esterni che in base ai temi trattati vengono coinvolti saltuariamente.

-il profilo accattivante è pensato, immagino, per coinvolgere un bacino di utenza maggiore. E' così? Volete arrivare anche ai giovani e giovanissimi?

L’obiettivo è stato quello di creare un prodotto che fosse rivolto al mondo vegan, ma anche a tutti quelli che sono incuriositi da queste tematiche. Divertire e interessare, una rivista da leggere nel tempo libero con curiosità e leggerezza. Il nostro motto (e da qui capite anche la scelta del nome) è HAVE FUN! BE VEGAN! Perché crediamo fermamente che si può essere vegan senza rinunce. Il mondo vegan è pieno di cose belle e noi cerchiamo di raccontarle in modo altrettanto colorato e accattivante. Sicuramente il materiale fotografico ha un grosso peso e anche la veste grafica cerca di rispecchiare questo concetto.



-Grandiosa la scelta di "alleggerire " il tema di quella finta cappa radical-chic che è stata imposta sul nascere ed allargare gli orizzonti, indagando aree che esulano dalle classiche salute- cucina- new age.

Per questo evitiamo tutte le tematiche legate a patologie e attacchi diretti che servirebbero solo ad allontanare invece di coinvolgere le persone. Un sorriso è sempre più contagioso e può essere la spinta verso un cambiamento diffuso. 

Bravi!!
http://www.funnyvegan.com/  ... cliccate qui!!!